ar-men trio


Roberto Gemo                    chitarre classica, acustica, soprano / composizione 

Alessandro Fedrigo           basso acustico

Max Trabucco                     batteria e percussioni








AR-MEN trio


Il nome del gruppo è preso dal più leggendario tra i fari della Bretagna, e quindi da mari calmissimi e tempeste infinite, da grandi maree che coprono e rivestono le cose in un continuo mutare.

La sensibilità del trio attinge a questi elementi naturali cercando di scoprire i colori di un tessuto musicale basato sull’interplay e su un’attenta cura del suono, in cui le linee tematiche sono sviluppate a lungo e con chiarezza. Le tinte si fanno volta per volta brillanti o sfumate, talvolta nella penombra.

La pulizia e la compostezza delle sonorità prodotte dagli strumenti sconfina a tratti in momenti di ribellione e di anarchia. Il mondo musicale di Ar Men Trio è un assemblaggio di esperienze diverse in cui si mescolano qualità e caratteri di una molteplicità infinita, tra fingerstyle popolare, armonie classiche, improvvisazioni jazzistiche per una musica contaminata in generale. L’utilizzo “melodico” delle percussioni e del basso porta ad un reale scambio di linguaggio che rifugge lo schema solista-base ritmica. La sintonia dei tre musicisti si fonda sulla condivisione dello stesso ritmo del respiro.

Ar Men nasce nel 2005 come un duo, in cui Roberto Gemo è affiancato dal batterista Carlo Canevali. Nel 2006 la formazione raggiunge il suo assetto definitivo con l’ingresso di Alessandro Fedrigo al basso acustico. Il primo volume di una trilogia composta per questa formazione è stato registrato nello studio di Stefano Amerio a Cavalicco (Udine) e pubblicato nel 2007 dall’etichetta Artesuono. Il lavoro è stato presentato nell’ambito di importanti rassegne di ambito jazzistico e contemporaneo (Musica Continua, Festival Chitarristico Castelnuovo Tedesco, Le Vie del Suono, Lampi d’Estate, Veneto Jazz, Ubi Jazz) con un ottimo successo di pubblico e di critica.

Nell’autunno 2008, il nuovo batterista di Ar Men Trio diventa Gianni Bertoncini; con lui è esce nel 2009 la seconda raccolta “Ar-men trio 2”, sempre su etichetta Artesuono. Anche in questo caso il cd è stato presentato in festivals e concerti con risultati convincenti (Festival de la Valsainte - Vevey (CH), Respiro (Feletto Umberto-UD), Musica Continua (Mestre), Sile Jazz (TV), Jazz Nights (Gorizia). Nel 2013 dopo aver registrato il nuovo lavoro “Music for an imaginary film” il trio si ferma ad aspettare una produzione che però non arriva e così i tre componenti si spostano su altri progetti...sembra la fine di quasi nove anni di vita e dal 2014 non succede più nulla. Ma da un incontro casuale di Roberto Gemo con Max Trabucco (giovane e promettente batterista trevigiano) nasce la voglia di ripartire, supportata dall’intuizione di Alessandro Fedrigo che sente in Max il suono ideale per Ar-men trio. E così nel 2017 riparte l’avventura di questa formazione, con nuove composizioni verso il quarto lavoro discografico.



AR-MEN è un leggendario faro nell’oceano, al largo delle coste della Bretagna. Luogo di mari calmissimi e tempeste infinite, che dettano      i ritmi della vita quotidiana.  Le sonorità di AR-MEN trio sono mutevoli come gli elementi naturali...continuamente in bilico tra composizione classica e improvvisazione free, gusto dello scherzo e atmosfere di grande profondità, disciplina rigorosa e anarchia totale.



ALESSANDRO FEDRIGO (basso acustico)

Bassista, compositore e didatta Alessandro Fedrigo è uno dei pochi specialisti del basso fretless (senza tasti).
Da alcuni anni Alessandro affianca al tradizionale basso elettrico il basso acustico ovvero chitarra basso acustica (acoustic bass guitar) e spesso processa gli strumenti con effetti elettronici al fine di manipolare ulteriormente un suono già così peculiare.
L'attenzione per il suono è dunque una delle caratteristiche di questo musicista che si è formato attraverso un lungo apprendistato durante il quale ha praticato il jazz, l'improvvisazione libera, la musica sperimentale, l'elettronica mescolata alle performance multimediali. Ha registrato una trentina di cd con vari ensemble.
Ha registrato un cd in basso solo dal titolo "Solitario" (nusica.org), ecco il commento di Steve Swallow a questo lavoro: «I enjoyed listening to this cd very much. Alessandro seems to have developed an admirable command of the fretless bass, which is a real achievement, and I found many interesting ideas and concepts in his approach to solo performance. Congratulations.»
Laureato in jazz con 110 e lode presso il Conservatorio di Musica di Vicenza ha avuto modo di collaborare, durante un percorso che è iniziato all'inizio degli anni ’90, con numerosi artisti, musicisti, attori, danzatori tra i quali vale la pena ricordare: Amir ElSaffar, Samuel Blaser, Francois Huole, Tony Scott, Jimmy Weinstein, Chris Hunter, Ben Monder, Claudio Puntin, Samuel Rohrer, Robert Wyatt, Elliot Zigmund, Ferenc Nemeth, Claudio Fasoli, Marco Tamburini, Maurizio Camardi, Zeno De Rossi, Silvia Donati, Glauco Venier, Robert Bonisolo, Rita Marcotulli, Lella Costa, Alfonso e Daniele Santimone, Francesco Bigoni, Gianni Bertoncini, Danilo Gallo, Francesco Cusa, Piero Bittolo Bon, Luigi Vitale, Debora Petrina, Achille Succi.
Nel 2011 fonda l'etichetta discografica nusica.org che attualmente dirige, è il direttore artistico della rassegna di concerti "Sile Jazz" che si tiene d'estate a Treviso. Dal 2012 dirige la BIG BAND UNIPD - Orchestra Jazz dell'Università di Padova.

MAX TRABUCCO (batteria e percussioni)

Classe 1989, intraprende lo studio della batteria all’età di 7 anni. Nel 2010 vince il primo premio nella sezione jazz al concorso internazionale “ giovani musicisti ” . Sempre nel 2010 inizia con il fratello Marco il progetto “ Trabucco Bros ” che li vedrà produrre il primo disco dal titolo “Open/Close (Blue Serge Records). L’anno successivo pubblica per “Piazza Editore” il suo primo manuale didattico “Diario del batterista” (http://www.mondadoristore.it/Diario-del-batterista-Max-Trabucco) ”.Sempre nel 2011 prosegue il progetto “Trabucco Bros” con una seconda pubblicazione per Caligola Records: “Orchestra”. Nel 2012 si classifica 4° al “ Concorso Nazionale Batteristi ” tenutosi a Roma e vince il " Blow in to the nighty " jazz contest di Lignano Sabbiadoro. Nello stesso anno incide per “ Ultra Sound Records” il disco “Ma.Mi.Ma.Quartet (http://www.ultrasoundrecords.it”. Il 2013 vede la prma di un nuovo contrattodiscografco con "Abeat Records, casa discografca che gli permetterà di pubblicare l’ album " Making Friends " con la speciale partecipazione di Klaus Gesing al sax soprano al clarinetto basso. L'anno seguente pubblica i suo secondo manuale del ritmo ”. Nel 2015 si laurea a pieni voti in " batteria e percussioni jazz " presso il conservatorio "C. Pollini" di Padova e pubblica un secondo lavoro dal titolo " Oirquartett " con il quale vince il premiocome " miglior opera prima" al concorso Nazionale “Chicco Bettinardi” di Piacenza. Nel   2016 viene selezionato da Veneto Jazz come " giovane talento del jazz italiano " per aprire il concerto di Stefano Bollani e pubblica il primo lavoro a suo nome dal titolo "Racconti di una notte" ottenendo ottime recensioni dalla critica del settore. Nello stesso anno oltre a frequentare il corso di laurea specialistica in Jazz presso il conservatorio di musica "A. Steffani" di Castelfranco, si iscrive alla master diperfezionamento " Inside jazz drumming " tenuta da Roberto Gatto presso la CEMM d i Milano.Max Trabucco è il più giovane batterista italiano la cui biografia fa parte del libro di Flavio Caprera: "Dizionario del jazz italiano" edito da Feltrinelli.