CORDE ALTERNE    duo Gemo / Fedrigo



Corde Alterne (Gemo/Fedrigo)
Il disco si apre con un’improvvisazione accogliente. Si tratta di una presentazione del progetto per chitarra soprano e basso acustico: un brano che è anche ‘un incontro’ fra due strumenti un po’ estremi che, così, iniziano a dialogare fra loro.

Per Sempre - (R. Gemo)
Un brano dal sapore consolatorio: «Quando scrivo, sento che io scompaio e la musica va avanti. La musica c’è anche quando io non ci sono più, e questa è la sua grande forza, la spinta che mi ha fatto scrivere questo pezzo.»

Model 1561 (Gemo/Fedrigo)       
Un’improvvisazione dall’atmosfera molto scura con un suono ispirato, un po’, a Robert Fripp. C’è un’attesa, c’è della malinconia, ci sono dei tic-tic che richiamano il contatore di una bomba: il titolo, infatti, viene dal nome dell’atomica che colpì Hiroshima.

De Molen (R. Gemo)           
In olandese significa “il mulino”. Ha una chiara ispirazione folk ed è la visione di un luogo e di un tempo, evoca un momento. L’intervento di basso apporta continuità alla descrizione.

Bar uf (Gemo/Fedrigo)
È un’improvvisazione per voce e strumenti a corde; vuole emulare una baruffa su cui il titolo appunto gioca, così come restituisce la confusione e l’estemporaneità del momento burlesco, perciò senza mediazione alcuna.  

Obscurio (A. Fedrigo)                     
Dedicato ai Gormiti, è un brano dai toni ombrosi che nasce per basso acustico solo, in cui si innesta la chitarra, entrando così in comunicazione con lo strumento portante.

Paranoid (Gemo/Fedrigo)             
Un titolo che fa eco ai Black Sabbath ma che, in questo caso, è un’improvvisazione libera. Rappresenta uno stato di alienazione mentale e perciò non formalizzato.

Valzer Amabile (R. Gemo)  
È una rivisitazione del ‘valzer’ dal titolo volutamente ossimorico: un tema in tre quarti, però contorto e dissonante, con incastri melodici che richiamano il periodo degli anni ’35-’40 in musica classica.

Isaac (Gemo/Fedrigo)                    
Dedicato ad Asimov e alla fantascienza, di cui siamo cultori. Qui utilizziamo effetti che, nel bel mezzo del pezzo, modulano e restituiscono un suono che somiglia a quello di un theremin.

Due Lune (A. Fedrigo)
«Un brano ispirato a un romanzo di Haruki Murakami. La dualità attraversa l’intero pezzo: due infatti sono i protagonisti che vedono ‘due lune’, due gli strumenti ossia il basso acustico e la voce, difonico infine il canto.»              

Corde Alterne Due (Gemo/Fedrigo)        
È il secondo incrocio dei due strumenti estremi che aprono il disco: «Ora che ci conosciamo, continuiamo a parlare, rumoristicamente ma anche melodicamente».

Falesie (R. Gemo)                
È un pezzo semi-jazzistico, l’unico del disco con questa impronta, che dal vivo viene eseguito anche swing. Anche qui si narra uno spazio in un tempo, si fotografa un luogo, in questo caso focalizzato, specifico, come le scogliere francesi.

Zeppelin (Gemo/Fedrigo)             
Il giro di basso richiama accidentalmente un pezzo dei Led Zeppelin, The Lemon Song. Il tema è improvvisato mentre il basso prosegue il proprio movimento e produce una sospensione dell’andamento del brano per ben due volte, con effetti stridenti, acidi.

Binario del Treno (R. Gemo)
Il tema alterna scrittura binaria e ternaria e ha un sapore ‘popolare americano’. Anche in questo caso si tratta di musica consolatoria. Basso acustico e chitarra acustica comunicano fra loro concludendo il dialogo strutturato (ma anche destrutturato) che attraversa tutto l’album.

Arresto del Treno (Gemo/Fedrigo)
Un brano rumoristico che, nel nostro immaginario, rimanda all’arrivo di un treno a vapore alla stazione; un pezzo improvvisato che, con un ascolto attento, può avere anche valore ‘tematico’.